Il diritto di prelazione svolge un ruolo centrale nella vendita di un terreno agricolo. Il diritto di prelazione garantisce che una determinata persona abbia la priorità nell’acquisto del terreno, a parità di condizioni di acquisto. In agricoltura, i beneficiari di tale diritto sono l’affittuario del terreno in vendita, l’agricoltore che coltiva il terreno e anche il vicino che è lui stesso proprietario di un terreno agricolo confinante.
Il venditore deve comunicare per iscritto al beneficiario le condizioni di vendita già negoziate, tramite raccomandata o PEC. In pratica, spesso viene trasmesso il contratto preliminare di acquisto. Questa comunicazione deve contenere i dati del beneficiario, le informazioni essenziali dell’immobile da vendere, il prezzo di acquisto e le modalità di vendita.
A partire dalla consegna di queste informazioni, il beneficiario ha 30 giorni di tempo per esercitare il suo diritto di prelazione. Ciò avviene tramite una risposta per lettera raccomandata o PEC. Se l’avente diritto decide di esercitare il diritto di prelazione, il contratto di acquisto è considerato concluso e il prezzo di acquisto deve essere pagato entro tre mesi o entro un diverso termine concordato. Se entro tale termine non viene esercitato alcun diritto di prelazione, il diritto di prelazione decade e il venditore può concludere l’operazione di acquisto con l’acquirente originario.
Se il terreno viene venduto senza la possibilità di esercitare il diritto di prelazione o a un prezzo inferiore, il beneficiario che ha perso il diritto può far valere il cosiddetto diritto di riacquisto. Questo diritto deve essere esercitato entro un anno dall’iscrizione dell’operazione di acquisto nel registro immobiliare o nel libro fondiario attraverso un’apposita procedura dinanzi al Tribunale competente e la relativa domanda si rivolge contro l’acquirente, non contro il venditore originario.